
Venerdi dopo aver consumato il pranzo, ci siamo ritrovati a dibattere sul successo ottenuto, in occidente, dai lungometraggi di Hayao Miyazaki.
Chi asseriva, che la fama del regista, di film d'animazione Giapponese, è da attribuirsi ad un ritmo e ad una impronta, delle opere, decisamente più occidentale, rispetto ad altri autori suoi connazionali.
Chi, invece, asseriva che la fama è da attribuirsi al fatto che, la distribuzione dei lungometraggi, al di fuori del Giappone, è affidata alla Disney.
A mio parere Hayao Miyazaki in occidente, o almeno in Italia, non gode affatto del successo che gli sarebbe dovuto.
Mentre in patria riscuoteva l'ennesima conferma al successo con La città incantata (Sen to Chihiro no Kamikakushi, 2001), in Italia per la prima volta, un lungometraggio di Miyazaki veniva proiettato nelle sale cinematografiche.
Sicuramente Hayao Miyazaki ha avuto maggior successo dei suoi connazionali, comunque sempre poco, paragonato alla qualità delle sue opere, che comunque rimangono ignote alla maggioranza del pubblico.
E qui si potrebbe aprire un dibattito, sul perché e sul percome, il cinema d'animazione Giapponese, ma in generale qualunque tipo di opera animata che si discosta dai canoni classici dei film Disneyani, sia riservata ad una cerchia ristretta di pubblico.
Probabilmente, paradossalmente proprio la Disney, che da una parte, distribuendo in occidente i lungometraggi di Miyazaki ne ha favorito il successo, dall'altra, ha diffuso il concetto che il film d'animazione sia riservato solo per i bambini.
Secondo me, i cartoni animati, sono un altro modo di fare cinema, quindi possono essere destinati anche ad un pubblico adulto e non solo ai bambini.
Chi asseriva, che la fama del regista, di film d'animazione Giapponese, è da attribuirsi ad un ritmo e ad una impronta, delle opere, decisamente più occidentale, rispetto ad altri autori suoi connazionali.
Chi, invece, asseriva che la fama è da attribuirsi al fatto che, la distribuzione dei lungometraggi, al di fuori del Giappone, è affidata alla Disney.
A mio parere Hayao Miyazaki in occidente, o almeno in Italia, non gode affatto del successo che gli sarebbe dovuto.
Mentre in patria riscuoteva l'ennesima conferma al successo con La città incantata (Sen to Chihiro no Kamikakushi, 2001), in Italia per la prima volta, un lungometraggio di Miyazaki veniva proiettato nelle sale cinematografiche.
Sicuramente Hayao Miyazaki ha avuto maggior successo dei suoi connazionali, comunque sempre poco, paragonato alla qualità delle sue opere, che comunque rimangono ignote alla maggioranza del pubblico.
E qui si potrebbe aprire un dibattito, sul perché e sul percome, il cinema d'animazione Giapponese, ma in generale qualunque tipo di opera animata che si discosta dai canoni classici dei film Disneyani, sia riservata ad una cerchia ristretta di pubblico.
Probabilmente, paradossalmente proprio la Disney, che da una parte, distribuendo in occidente i lungometraggi di Miyazaki ne ha favorito il successo, dall'altra, ha diffuso il concetto che il film d'animazione sia riservato solo per i bambini.
Secondo me, i cartoni animati, sono un altro modo di fare cinema, quindi possono essere destinati anche ad un pubblico adulto e non solo ai bambini.
2 commenti:
Concordo in pieno sul fatto che meriterebbe ancor più successo. Bel post, appassionato ed esaustivo.
Appena avrò un'attimo posterò le mie ragioni del suo successo.
Sarebbe bello in futuro pubblicare un post con la discografia del "maestro", per chi non lo conoscesse ancora a fondo.
Ciao ciao
gran bel post michele!
condivido parecchio il tuo punto di vista: del resto la disney con i suoi lungometraggi si rivolge principalmente ad un pubblico più infantile, mentre le opere di Miyazaki (e non solo) sono concettualmente diverse per target e tematiche.
La profondità che il maestro raggiunge in alcune sue opere è in grado di porre spunti di riflessione anche ad un pubblico adulto, mentre lo stile narrativo della disney vuole risultare compresibile ed immediato esclusivamente per l'occhio del bambino. Basta pensare ai momenti culminati (drammatici o di alto sentimentalismo) disneyani: vengono sempre accompagnati da temi musicali molto forti. Oppure basta pensare ai personaggi malvagi che per presentarsi necessitano di una loro "canzone". La presentazione dei personaggi e dei momenti culminati non possiede la profondità di linguaggio necessaria per essere apprezzata da un pubblico più maturo, ma confina il cartone animato della disney come prodotto infantile e scanzonato.
Al contrario un film di Miyazaki non ha nulla di invidiare, come atmosfere e linguaggio utilizzato, ad un film cinematografico di qualità.
Ma purtroppo l'associazione di ogni prodotto d'animazione agli standard americani, lascia Miyazaki e molti altri ad un pubblico ristretto di appassionati T__T
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